Studio KEYNOTE-189: il trattamento di prima linea con Pembrolizumab associato alla chemioterapia migliora la sopravvivenza nel tumore NSCLC non-squamoso in fase avanzata o metastatico


Lo studio di fase III, in doppio cieco, KEYNOTE-189, ha mostrato che il trattamento di prima linea con la combinazione Pembrolizumab ( Keytruda ) e chemioterapia ha migliorato la sopravvivenza nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) non-squamoso, in fase avanzata o metastatico.

I pazienti sono stati trattati come prima linea con Pembrolizumab oppure con placebo in combinazione con Pemetrexed ( Alimta ) e Cisplatino oppure Carboplatino.
Lo studio ha raggiunto gli obiettivi co-primari di miglioramento della sopravvivenza globale ( OS ) e di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).

Lo studio KEYNOTE-189 ha arruolato 614 pazienti con tumore NSCLC non-squamoso in fase avanzata o metastatico, indipendentemente dall'espressione di PD-L1.
I pazienti non erano positivi a mutazioni in EGFR o a riarrangiamenti in ALK, e non avevano ricevuto una terapia sistemica per malattia avanzata.
Il rapporto di randomizzazione è stato di 2: 1 a favore del braccio Pembrolizumab.

Nel braccio sperimentale, i pazienti hanno ricevuto Pembrolizumab alla dose fissa di 200 mg ogni 3 settimane più 500 mg/m2 di Pemetrexed più 75 mg/m2 di Cisplatino o Carboplatino ( AUC 5 ) al giorno 1 ogni 3 settimane per 4 cicli, seguiti da 200 mg di Pembrolizumab più 500 mg/m2 di Pemetrexed ogni 3 settimane.
Il regime somministrato ai pazienti del gruppo di controllo era identico, ad eccezione di Pembrolizumab che è stato sostituito dal placebo.

Il trattamento è stato somministrato fino a progressione della malattia, a tossicità inaccettabile, alla decisione del medico o al ritiro del consenso.
I pazienti nel braccio controllo con progressione della malattia sono stati autorizzati a passare a Pembrolizumab.

Gli endpoint principali erano rappresentati dalla sopravvivenza globale e dalla sopravvivenza libera da progressione, gli endpoint secondari includevano il tasso di risposta generale ( ORR ) e la durata della risposta.
Non sono emersi nuovi segnali di sicurezza per Pembrolizumab. ( Xagena2018 )

Fonte: Merck ( MSD ), 2018

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